"TERRE SILVATE" 2016 Marche Bianco igt - LA DISTESA

Una domenica triste si può salvare solo con una carbonara consolatoria. Carbonara uguale Verdicchio. Possibile che un complicato abbinamento cibo/vino come il dramma sentimentale di una domenica storta possano essere semplicemente risolti con la mera fredda matematica? Da ingegnere l'Indigeno dice di no, radiatelo pure dall'albo (in fretta che a breve c'è da pagare la quota d'iscrizione, grazie). Avverto una certa sete Ambrogio, ma non è proprio Verdicchio, è più voglia di...voglia di...Terre Silvate.
Certamente questa 2016 è la migliore annata da me bevuta del Terre Silvate: e ne ebbi subito assoluta certezza - anche nel pieno del caos etilico - al primo assaggio, a terroirMarche 2017. E vi garantisco che ricordo bene la scena, una vera e propria epifania. Pochi giorni dopo ero in cantina a farne incetta, per me e per gli amici indigeni.


Terre Silvate '16 - La Distesa
Nasce da un assemblaggio di uve Verdicchio e Trebbiano (circa 90% - 10%) provenienti da tre vigne differenti (tra Cupramontana e San Paolo di Jesi, zone classiche e molto vocate) e con suoli ed esposizioni diversi, vendemmiate tra la fine di agosto e la fine di settembre. Fermentazione spontanea, lieviti indigeni; una parte della massa effettua macerazione sulle bucce per 5-6 giorni. Viene vinificato in grandi vasche di cemento e sosta sulle fecce fini sino a Pasqua. Nessun controllo della temperatura, filtrazioni blande, solforosa ridotta al minimo. 
Vini, quelli de La Distesa, annoverati fra i "naturali", e comunque vini di vigna, di terroir, vini sostenibili e genuini: d'altronde sappiamo bene come la pensano Corrado Dottori e Valeria Bochi. Più in generale, permettetemi, vini della Madonna.



Stappo la bottiglia circa un'oretta prima di pranzo, per permettere a questo liquido vivo e vitale di respirare, di aprirsi ed accendersi.
Dapprima i genitori indigeni concordano: "Sembra il vino del contadino, quei vini dei nonni, un po' forti, un po' aspri". Gli chiedo di aspettare, di aspettarlo.
Nel calice scivola un liquido di un giallo paglierino carico e brillante, che una volta calmatosi si rivela iridescente, regalando un luminoso ventaglio di tonalità a seconda di come lo si osservi, ora oro, ora zafferano, fino all'ambra. Seducente e goloso.
Un vino, questo Terre Silvate, che non si concede facilmente al naso, per la soddisfazione dell'Indigeno che può vantare al massimo l'olfatto di Lord Voldemort. Con un po' di pazienza, gettando il cuore oltre l'ostacolo ed affondando il povero naso nel bicchiere riesco a discernere qualche odore, o meglio l'impostazione di questo vino: poca frutta, acerba, fiori di campo, erbe officinali, sentori citrini ed un marcato timbro minerale, iodato, sbuffi salmastri.
Ma è in bocca che fa la differenza: è materia grassa e nutriente, un vino-alimento. Eppure è scattante, dinamico, ha in sé un ritmo incalzante dettato dal sale e dai lievi tannini.. Con il tempo cambia, evolve nella direzione di un nuovo bilanciamento, lasciando indietro alcuni spigoli. Danza con la carbonara, prima pulendo bene la bocca e, a piatto finito, allungando il godimento con una grassezza che si fa delicatamente dolce. Un Verdicchio atipico, che si rivela nella nota di sottofondo, presente ma mai indiscreta, piacevolmente amaricante.


Tante recensioni lo definiscono divisivo, non per tutti, difficile da comprendere. Non capisco e dissento. E' assolutamente un vino quotidiano, magari un grande vino quotidiano è vero, ma bello nella sua semplicità e naturalezza, nel suo essere libero, senza alcuna pomposa sofisticatezza. Vino raffinato in quanto pura espressione di un pensiero.

Che dire: un vino di grande personalità, espressivo, incisivo, saporito e freschissimo, eppure consistente e materico. Credo abbia ancora grandi potenzialità evolutive, sempre che riesca a salvare qualche bottiglia. Ne amo il ricordo, il sapore, la soddisfazione.

Prezzo: 8€ in cantina


[Nota]
A fine Dicembre 2017 ebbi occasione di bere un Terre Silvate '16, portato da un amico. Come si può intuire dal colore nella foto qui sotto, la bottiglia in questione subì un'evoluzione molto più rapida: vantava una complessità incentrata su lievi note ossidative e dolci più che sulla freschezza. Nonostante ciò la bottiglia risultò splendida, cangiante nell'arco del pasto, molto gustosa. Quando il vino è materia viva e va in bottiglia, inizia un percorso proprio. Facciamolo crescere.



LA DISTESA Azienda Agricola
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Indirizzo: Via Colonnara 1, 60034 Cupramontana AN
Telefono: +39 334 1976342




Altri prodotti: 
- GLI EREMI Marche Bianco IGT (Verdicchio)
- NUR Vino Bianco (Trebbiano, Malvasia, Verdicchio)
- METICCIO Vino Rosato (Verdicchio, Trebbiano, Montepulciano, Sangiovese)
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