"MARTA VALPIANI ROSSO" 2015 ROMAGNA DOP - MARTA VALPIANI

Quarantena e cielo plumbeo, insieme, proprio non possono starci. Non lo dico io eh, è tutto scritto nel contratto... E questa mattina c'era un cielo grigio che aggiungeva tristezza a tristezza. Andavo su e giù per quel piccolo fazzoletto di terra che sto trasformando con tanta fatica in una vignetta scacciapensieri e, beh vedete, in realtà non sarebbe una gran fatica se non fosse per i cinghiali più intelligenti e dispettosi dell'universo. Cinghiale flagello mio. Cosa stavo dicendo? Sì, camminavo tra le barbatelle in pieno germogliamento e notavo che la vigna è infestata da una dico una sola pianta: il papavero. E pensavo che sono fortunato, perché il papavero è un bel fiore, e fragilissimo, come tutte le cose belle d'altronde, simbolo di semplicità, che è l'anelito di questo Indigeno più maturo, e di consolazione. Guarda un po' che coincidenza. Pensavo anche che probabilmente non li vedrò questi papaveri, ma anzi li estirperò con ferma e brutale dolcezza, che mi fanno concorrenza alle piccole viti, e non me le fanno star tranquille. Il fiore rosso del papavero dov'è che l'ho visto? Sull'etichetta del Marta Valpiani Rosso giù in cantina, ecco dove! Volevo aprire un vino che facesse un po' primavera e direi che questo fa proprio al caso mio. La Vergara ha preparato tagliatelle fatte in casa al ragù e comincio seriamente a preoccuparmi, troppe coincidenze.


"MARTA VALPIANI ROSSO" 2015 ROMAGNA DOP SANGIOVESE SUPERIORE - MARTA VALPIANI

Il Marta Valpiani Rosso è un Romagna doc, è un Sangiovese di Romagna, è un Sangiovese doc, è tutto quello che ti aspetti (e un po' pretendi) dal Sangiovese. È il Sangiovese di Elisa, che tra i calanchi di Bagnolo, nel Comune di Castrocaro Terme, sta cambiando il corso del vino romagnolo grazie ad un talento nutrito di studio, perseveranza, urgenza e creatività. 


Nasce come vino quotidiano, schietto e gastronomico, solo acciaio (per questa 2015) e chiusura a vite, utile nel caso di una sete improvvisa ed indomabile. Profumi di viola e frutti rossi freschi e fragranti accompagnano un sorso fresco ma non scarno, delicatamente tannico e bello salato. Una parola per riassumerlo: disinvolto. L'unica cosa che può frenarne la beva è il suo colore rubino, talmente brillante e prezioso e leggiadro che diventa difficile privarsene. Roba da "il mio tessoro", If u Know what i mean (occhiolino). 


Detto fra noi, le tagliatelle al ragù è la morte sua. Succoso e corroborante, un vino tutto cuore che alla fine - oh - ha fatto il suo dovere, aprendo il cielo e anticipando la primavera. Dici niente... È tornata Bocca di rosa.







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