'Benedetto' Marche rosso igt - Azienda Olivitivinicola Di Giulia

Oh, vedi! Questa è certamente una di quelle bottiglie capaci di riappacificarmi con i vini naturali. No Indigeno, stai semplificando oltremodo: in giro oramai si trovano naturali più "puliti" dell'acqua distillata. È vero, in effetti sto parlando in questo caso di quei vini lì, quei vini po' così, un po' selvatici, un po' selvaggi, un po' Tarzan.


E questo benedetto vino, Benedetto, parte già un poco strano di suo, perché è unione di 3 vitigni (Montepulciano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon) con 3 vinificazioni separate in 3 annate distinte. Un approccio enologico apparentemente tortuoso, del quale ad oggi non so praticamente nulla ma su cui ho intenzione di approfondire, che restituisce una bevuta meravigliosamente semplice e semplicemente meravigliosa. Un vino succoso, agile e fresco, da godersi fino all'ultima goccia, al quale peraltro un naso non propriamente perfetto, che defineró "muschiato" (cit.), dona un tono un più cupo, crepuscolare, facendogli acquisire un certo - altrimenti latitante - physique du rôle.
Confesso che in diverse occasioni non mi sono sentito in grande empatia con i vini di Giulia Fiorentini, vini spesso irrequieti, scompigliati, perché chi si somiglia poi non sempre si piglia, ma questa bottiglia qua - cari indigeni - mi è piaciuta un botto.



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